Aumento pensioni 2025: ecco la nuova tabella dei benefici

Il tema delle pensioni è senza dubbio uno dei più discussi. Il motivo è molto semplice ed è legato al fatto che, negli anni, tra crisi economica e cambiamenti sociali importanti, in alcuni casi la sostenibilità delle pensioni in Italia è stata fortemente messa in discussione. Se stai leggendo queste righe, vuol dire che vuoi maggiori informazioni sul tema, magari perché hai appena iniziato a percepire il tuo assegno e ti interessa capire di più.

Perfetto! Nelle prossime righe, troverai alcune specifiche relative agli aggiornamenti più recenti, tra aumenti e altre novità. Continua a leggere per scoprire di più sul panorama previdenziale italiano in questo momento e su cosa, molto probabilmente, potrebbe cambiare in un futuro prossimo. Ti aspettiamo nella guida che abbiamo preparato per aiutarti a vederci più chiaro!

Che aumenti ci sono per i pensionati?

Giovedì scorso, 20 febbraio 2025, i pensionati italiani hanno avuto la possibilità di accedere al cedolino per il mese di marzo di quest’anno. Lo si può scaricare dalla propria area riservata sul sito INPS, a sua volta accessibile tramite SPID, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi, così da farsi un’idea sia dell’importo al quale si ha diritto, sia dell’applicazione di eventuali conguagli.

Informarsi questo mese è particolarmente importante. C’è, come si suol dire, diversa “carne al fuoco”, con novità interessanti relative sia alla rivalutazione, sia al ricalcolo delle somme delle trattenute fiscali. Partiamo da un tema che renderà felici molte persone: gli aumenti. Si parla di preciso di un adeguamento all’inflazione che ha portato, per esempio, a un incremento dello 0,8% per i trattamenti pari al quadruplo della pensione minima. Nel caso di quest’ultima, si può notare un aumento del 2,2%, con un limite di 616,17 euro al mese.

Pensioni 2025 ultima ora: gli altri aumenti e le novità

La situazione degli aumenti delle pensioni per marzo 2025 presenta diversi punti degni di approfondimento. Ecco i range mensili e l’incremento percentuale previsto sulla base dell’attuale trend inflattivo (ricorda che non sono interessati dalla rivalutazione trattamenti come l’isopensione e l’APE sociale, giusto per citare due fra le prestazioni escluse dall’adeguamento):

  • Assegni pensionistici con un ammontare mensile compreso tra il quadruplo della minima e 2993,06 euro: adeguamento dello 0,72%.
  • Pensioni di ammontare superiore a 2993,06 euro mensili: rivalutazione pari allo 0,60%.
  • Ricorda che anche gli assegni straordinari, non essendo annoverati sotto il cappello delle prestazioni previdenziali, non sono interessati dalla rivalutazione.

Gli aumenti che adeguano all’inflazione gli assegni previdenziali non sono l’unica novità da considerare quandosi parla di pensioni in questo periodo. Da ricordare, infatti, sono anche le proroghe previste dalla Legge di Bilancio 2025 e che riguardano la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con Quota 103, Opzione Donna e APE sociale.

Tornando con il focus sugli aumenti, ricordiamo che hanno coinvolto anche il trattamento minimo, arrivato a 616,17 euro mensili. Si parla di una rivalutazione complessiva del 3% (il 2,2, ribadiamo, è stato ufficializzato per l’anno in corso). Concludiamo invitando i pensionati che dovessero aver notato dei conguagli sul cedolino di marzo a non allarmarsi (in alcuni casi, infatti, possono essere anche a credito): si tratta degli effetti del ricalcolo che ha interessato le trattenute fiscali, IRPEF e addizionale regionale compresa, relative al 2024.

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